L'Enuma Elish (in italiano Quando in alto [1]) è un
poema mesopotamico che tratta il mito della creazione e le imprese del dio Marduk. Veniva recitato durante l'akītu, la festa del
capodanno di Babilonia. L'opera risale probabilmente al
XIII o al XII secolo a.C., al tempo della prima dinastia di Babilonia; se ne
conoscono alcune versioni assire del VII secolo a.C. trovate ad Assur e a Ninive.
Il poema consta di sette tavole e, oltre a quello
celebrativo, ha anche lo scopo di descrivere una cosmogonia. L’autore quindi
parte dal tempo dei primordi, da prima dell’origine del tutto, come accade in
Genesi.
Probabilmente, accanto alla versione “canonica”,
presso i babilonesi esistevano altre versioni di questo mito, soprattutto se si
pensa alla consuetudine di trasmettere oralmente la cultura (le tavolette
cuneiformi erano un lusso, riservato agli archivi di stato e a pochi
ricchissimi, e la scrittura cuneiforme non era poi così diffusa, perché molto
difficile da apprendere). Dell’autore nulla sappiamo, perché presso i
babilonesi non si teneva conto della paternità delle opere letterarie di nessun
tipo. L’epoca di composizione è fissato dagli studiosi verosimilmente al tempo
della prima dinastia di Babele, ma non vi sono riferimenti certi:
altri ad esempio la collocano nell’ottavo secolo, al tempo del re assiro Tiglatpileser III, che dominò anche su Babilonia, e
individuano l’autore in un assiro e non in un babilonese.
Sino a noi sono giunte quattro redazioni del poema:
una neobabilonese, una neoassira (dalla biblioteca di Assurbanipal a Ninive) e una assira più antica, ai tempi in cui fioriva la
capitale Assur, e infine una prebabilonese, di cui si conosce solo un piccolo
frammento rinvenuto negli scavi di Kish. Ma anche i frammenti più antichi, di epoca
prebabilonese, non possono comunque essere più antichi del regno di Hammurabi (1955 – 1913), periodo storico nel
quale Marduk fu proclamato dio nazionale. E’ certo in ogni caso che il poema fu
modellato su un racconto dedicato a Enlil, il dio della terra, il più potente prima di Marduk.
La struttura e lo stile mostrano caratteri di forte unitarietà, e da qui vien
da congetturare che l’opera sia stata scritta da un solo scriba. Molti racconti
circolavano in Babilonia, intorno all’origine del mondo, la comparsa degli dei,
degli animali, dell’uomo, le lotte primordiali fra i principi del bene e del
male simboleggiato da mostri terribili. L’autore dell’Enuma Elish aveva quindi
molto materiale da rielaborare. Il poema si chiude, al settimo canto, con un
inno ai 50 nomi di Marduk, ed è questo un elemento che rafforza l’ipotesi che
esso sia una rielaborazione del poema dedicato a Enlil: infatti il numero 50
era sacro a questo dio.
Riassumendo, la trama delle Enuma Elish è la
seguente: Abzu e Tiamat, personificazioni divine delle acque dolci e delle
acque salate, si mescolarono dando origine a nuovi dei che, a loro volta, ne
generarono altri. Questi giovani disturbavano il sonno di Apsû che decise di
ucciderli, contro il parere di Tiāmat, ma venne invece ucciso da uno di loro,
Ea/Enki. Tiāmat, irata per il destino del suo sposo,
mosse guerra agli altri dei alleandosi con il mostro Kingu e con altre divinità; soltanto Marduk, figlio di
Ea/Enki, osò affrontarla, chiedendo in cambio di diventare re di tutti gli dei,
e la uccise con una freccia. Poi ne tagliò in due il corpo: una parte diede
origine al cielo e l'altra alla terra. Con il sangue di Kingu formò gli uomini
perché servissero gli dei.
Testo del Poema
Tavolette 'Quando i cieli sopra'. Scritte come
l'originale e controllate. Tavolette di Nabu-balatsu-iqbi figlio di of
Na'id-marduk. Mano di Nabu-balatsu-iqbi figlio di Na'id-marduk.
Prima tavoletta
«Quando in alto il cielo non
aveva ancora un nome nè in basso la terra era chiamata per nome, Apsu, il primo [2], il loro generatore
(del cielo e della terra) e madre Tiamat, che generò tutti loro, mescolavano
insieme le loro acque, nè banchi di canne vi erano ancora raggruppati, nè ha
scoperto letti di canna [3]; quando ancora nessun dio si era manifestato, nè i
loro nomi pronunziati, nè i destini decretati, allora in Apsu-Tiamat alcuni dèi furono creati. Lahmu (e) Lahamu emersero, i loro nomi pronunciati.
Prima che fossero maturati e formati pienamente, nacquero Anshar e Kishar, superiori a loro [4]. Quando
ebbero prolungato i propri giorni, moltiplicati i propri anni, Anu fu il loro figlio primogenito e
divenne simile ai suoi genitori: come Anshar aveva fatto simile a lui Anu, suo
rampollo, Anu ugualmente ha generato Nudimmud a sua somiglianza. Egli, Nudimmud,
era superiore ai suoi antenati: profondo di comprensione, era saggio, era molto
forte con le armi. Più possente da lontano del creatore di suo padre Anshar,
non aveva nessun concorrente fra gli dèi i suoi pari [5]. Gli dei di quella
generazione si misero insieme e il riverbero del loro clamore disturbò Tiamat.
Fecero sussultare la pancia di Tiamat, con i loro svaghi turbarono l'interno
della sua dimora divina. Apsu non poteva reprimere il loro rumore e tuttavia
Tiamat rimase impassibile davanti a loro; comunque i loro maneggi le erano
sgraditi, ma lei fu indulgente con loro per la loro condotta biasimevole [6]. Finalmente
Apsu, generatore dei grandi dèi [7], ha chiamato fuori indirizzando il suo Mummu: "Oh Mummu, tu, mio paggio che
mi appaghi l'anima! Vieni, andiamo a trovare Tiamat!" Quindi se ne andarono,
sedettero di fronte a Tiamat e discussero gli affari riguardanti gli dei loro
figli. Apsu fece sentire la sua voce e parlò a Tiamat con voce forte: "Le
loro vie sono divenute molto angosciose a me, di giorno non posso riposare, la
notte non posso dormire. Abolirò le loro vie e li disperderò! Affinchè sia
ristabilito il silenzio, così che possiamo dormire." Quando Tiamat sentì
questo, era furiosa e ha gridato al suo sposo; ha gridato orrendamente ed era
accanto a lui con ira, perchè le aveva insinuato del male nell'animo:
"Come possiamo permettere di far perire quello che noi stessi abbiamo
creato? Sebbene le loro vie sono così angosciose, dovremo sopportare essi
pazientemente." Mummu allora parlò e consigliò Apsu, il paggio non era
d'accordo col consiglio di sua madre: "O padre, metti una fine alle loro
vie fastidiose, così che possiamo permetterci di riposare di giorno e dormire
di notte." Così Apsu si è compiaciuto con lui, la sua faccia illuminata
divenne corrucciata per gli dèi suoi figli. Mummu si sedette sul suo grembo e
Apsu l'abbracciò. Ora, tutto ciò che avevano tramato tra di loro fu riferito
agli dèi loro figli. Gli dèi ascoltarono e si agitarono; poi, abbattuti e
zitti, si sedettero muti. Superiore in comprensione, saggio e capace, Ea che tutto comprende intuì il loro piano. Contro i
progetti di Apsu progettò e dispose un piano d'insieme: adottò contro di lui il
suo puro incantesimo, che era superbo. Ielo recitò e, con un filtro, lo fece riposare.
Ha versato sonno su lui così che dormiva sonoramente, ha messo Apsu a dormire,
l'ha inzuppato con il sonno. Mummu il consigliere era in uno stato di
stordimento e non stava in guardia. Egli (Ea) quindi ha slegato la sua cintura,
ha messo via la sua corona, ha preso il suo manto di radianza e l'ha messo su
di sè. Abbattè Apsu e lo uccise; legò Mummu e sbarrò su di lui la porta.
Installò la sua abitazione sulla cima di Apsu e, afferrato Mummu, l'ha legato
ad una corda [8]. Quando quando ebbe immobilizzato ed ucciso questi malvagi, Ea
ebbe riportato il suo trionfo sopra i suoi nemici. Allora riposò molto
quietamente dentro i suoi alloggi privati e li chiamò Palazzo Apsu; vi creò
cappelle (sale da cerimonia [9]) e vi stabilì la sua residenza ed Ea e la sua
sposa Damkina abitarono nello splendore. Nella
camera di destini, sala dei disegni, fu procreato il più intelligente degli
dèi, il più saggio degli dei, il signore degli dèi. E dentro l'Apsu, Marduk è stato creato; dentro il puro
Apsu, Marduk è nato [10]. Ea suo padre l'ha creato, Damkina sua madre l'ha
fatto nascere. Egli fu allattato ai capezzoli di dee; la levatrice lo ha riempito
di meraviglie. La sua natura era orgogliosa, penetrante il suo sguardo fisso,
il suo sguardo fulminante, era potente sin dalla partenza. Anu il generatore di
suo padre lo vide e fu allietato, radioso; il suo cuore si riempì di gioia.
L'ha fatto così perfetto che la sua divinità è stata raddoppiata. Elevato
lontano sopra gli altri dèi (gli Anunnaki), era superiore in ogni via [11]. I
suoi lembi erano ingegnosamente fatti oltre ogni comprensione, impossibili da
capire, troppo difficili da percepire. Quattro erano i suoi occhi, quattro
erano i suoi orecchi [12]; quando le sue labbra si mossero, il fuoco è arso
avanti. I quattro orecchi erano enormi e similmente gli occhi; percepivano ogni
cosa. Più alto fra gli dei, la sua forma era notevole. I suoi lembi erano molto
lunghi, la sua altezza (?) notevole. Anu piange fuori: "Mio figlio è un'Utu,
mio figlio è un Sole, il vero Sole degli dèi!" Vestito nel manto raggiante
dei dieci dèi, porta alto sopra la sua testa cinque (cinquanta?) raggi
terribili raggruppati sopra lui. Anu allora creò i quattro venti e ha dato loro
nascita, li mise nella mano di Marduk: "Figlio mio, lasciali giocare!
[13]" Ha forgiato la polvere ed fatto un forte vento che la porta; ha
provocato l'onda che ha disturbato Tiamat, Tiamat è stata svegliata e il cielo
fu agitato giorno e notte. Gli dei, incapaci di riposare, hanno dovuto
sopportare i colpi del vento. Hanno quindi ordito del male nei loro cuori e si
sono rivolti a Tiamat la loro madre, dicendo: "Quando hanno ucciso Apsu
tuo marito, non sei stata dalla sua parte lato ma hai seduto muta ed ora,
avendo Anu creato i quattro venti terribili, le tue viscere sono state
fortemente disturbate e noi non possiamo più dormire! Non è più in te il tuo
amoroso Apsu, nè Mummu che è stato catturato: nessuno si meraviglia che siedi
sola! Non sei tu nostra madre? Tu sei agitata dallo sforzo ma chi di noi, chi
può riposare? Tu dunque non ci ami più? La nostra presa è allentata, e i nostri
occhi sono incavati. Liberaci da questo giogo senza riposo e lasciaci dormire!
Alzati in piedi contro di loro (i venti [14]) e vendicati! Conquista il nemico
e riducilo a niente!" Tiamat ascoltò e questo discorso le piacque:
"Già che abbiamo deciso insieme, creiamo tempeste! Gli dèi in lui (Apsu)
saranno disturbati, perchè hanno adottato la cattiveria per gli dèi che li
hanno generati. Si sono accalcati attorno e correvano accanto a Tiamat. Essi
erano fieri, intriganti e inquieti notte e giorno. Lavoravano per la guerra,
ringhiosi e furiosi [15]. Sono convenuti a un consiglio e hanno creato un
conflitto. Madre Hubur, che modella tutte le cose, quindi
creò un'arma irresistibile: mise al mondo serpenti giganti, dai denti affilati
e aguzzi. Riempì loro corpi con veleno invece di sangue. Lei ha coperto i
dragoni feroci con un mantello dotato di terribili raggi e fatto loro divini:
"Chiunque li guarderà crollerà in terrore assoluto! Non arretreranno
mai!" Ella ha creato un serpente cornuto, un dragone formidabile ed un
mostro marino, un leone colossale, un molosso rabbioso, un uomo-scorpione, un
mostro aggressivo, un uomo-pesce e un bisonte gigantesco. Tutti portavano armi
spietate, senza paura in battaglia. I suoi ordini erano così potenti, che non
avrebbero potuto essere vinti. In più ella ne ha creato undici così. Quindi gli
dèi suoi discendenti tennero consiglio con lei ed ella esaltò Qingu, conferendogli il rango più alto
tra loro, il comando dell'esercito, la direzione del consiglio di guerra, il
compito dell'arruolamento, la condotta della battaglia. Ed ella lo mise sul
trono: "Io ho gettato l'incantesimo per te e ti ho fatto il più grande
dell'assemblea degli dèi! Io ti ho messo al potere al di sopra tutti gli dei!
Tu sarai il più grande, te solo sarai il mio amante! I tuoi comandi prevarranno
sempre sopra tutti gli Anunnaki!" Allora gli ha dato le Tavolette dei Destini e lo ha messo stretto alla sua
mammella: "La tua espressione non sarà alterata mai! La tua parola sarà
legge!" Quando Qingu è stato promosso e ricevette il potere di Anu e aveva
decretato destini per gli dèi suoi figli, ella disse: "Quello che
scaturisce dalla tua bocca estinguerà il Fuoco! Il vostro veleno (dei mostri)
accumulato paralizzerà il potente!" .»
Seconda tavoletta
«Tiamat, avendo dunque aizzato la
sua progenie, riunì le truppe per la battaglia contro gli dèi, sua discendenza!
Ormai più di Abzu, Tiamat si mostrò malvagia! Fu
spiegato ad Ea che ella bardava le sue milizie.
Quando dunque Ea apprese questo fatto, inizialmente senza muoversi, attonito,
rimase sbalordito. Ma, dopo aver riflettuto e calmata le sua rabbia, andò di
persona davanti a suo nonno, Anshar. Giunto in presenza di Anshar,
padre del suo progenitore, ripetè, anche lui, tutto ciò che Tiamat aveva
ordito: "Padre mio, Tiamat, nostra genitrice, ci ha preso in odio. Avendo
tenuto consiglio, freme con furia e i suoi dèi, al completo, la circondano:
anche tra quelli che voi avete creato, alcuni sono passati dalla sua parte! In
piedi in cerchio intorno a Tiamat, furibondi, complottano senza sosta, notte e
giorno, aizzandosi al combattimento. Battendo i piedi, arrabbiati, hanno tenuto
un consiglio per programmare la guerra. La Madre-abisso, che tutto ha formato,
ha preparato armi irresistibili: ha messo al mondo dragoni giganti dai denti
aguzzi, dalle fauci spietate, a cui a riempito il corpo di veleno al posto del
sangue; e (ha messo al mondo) leviatani feroci, a cui ha dato aspetto
spaventoso e (li ha) circonfusi di uno splendore soprannaturale, equiparandoli
così agli dèi: "Chi li veda (ha detto) perda i sensi! E che una volta
lanciati non indietreggino mai!" Ha creato ancora Idre, Dragoni
formidabili, Mostri marini, Leoni colossali, Molossi rabbiosi, Uomini-scorpioni,
Mostri aggressivi, Uomini-pesci, Bisonti giganteschi: brandenti tutti armi
spietate e senza tema del combattimento; i loro poteri delegati, smisurati, ed
essi, irresistibili! In verità, quegli undici erano proprio tali gli ha fatti!
Dopo di che, tra gli dèi suoi rampolli, che avevano tenuto consiglio con lei,
ha esaltato Quingu, conferendogli il rango più alto tra loro: il comando
dell'armata, la direzione del consiglio di guerra, il compito
dell'arruolamento, la condotta in battaglia, l'autorità sui combattenti. Ha
affidato tutto ciò nelle sue mani e l'ha insediato sul trono d'onore, dicendo:
"Ho proferito per te la formula e ti ho reso superiore nell'Assemblea
degli dèi; ti ho offerto il principato su tutti loro! Sii il più grande! Sii il
mio unico sposo! Che si esalti il tuo nome su tutti gli Anunnaki!" E gli
ha rimesso la Tavoletta dei destini, che ha fissato sul suo petto: "Che il
tuo ordine sia irrefocabile! Che la tua parola si realizzi!" Quingu così
esaltato e posto in possesso della supremazia, per gli dèi suoi figli, ella ha
stabilito questo destino: "Aprendo soltanto la bocca, spegnete il fuoco!
Che il vostro veleno concentrato faccia cadere la tirannide!" Quando
Anshar ebbe appreso questo fatto molto inquietante, si battè la coscia e si
morse le labbra: la sua anima era a disagio e lo spirito inquieto. Ma alla
vista di Ea, suo rampollo, le sue recriminazioni scomparvero: "Tu stesso
(gli disse) sii l'avversario nel combattimento: sostieni l'urto dell'azione che
condurà contro di te. Tu hai incatenati Mummu, tu hai messo Apsu a morte: di Tiamat arrabbiata, dove
trovare migliore antagonista? Non sei tu l'oracolo della saggezza, il consigliere
degli dèi, Nudimmud? ... Allora Ea aprì la bocca: "Oh spirito profondo,
che arresti il destino, che solo hai il potere di creare e di annientare!
Anshar, spirito profondo, che arresti il destino, che solo hai il potere di
creare e di annientare, l'ordine che mi hai dato, noi lo (eseguiremo) sul
campo. ... Quando Anshar ebbe udito questo discorso, gli piacque. D'accordo con
lui disse Ea: "La tua anima ... in festa. Il comportamento sconveniente di
Tiamat deve essere castigato. Ingaggia dunque il combattimento contro Tiamat
... Ea se ne andò dunque cercando di scoprire i piani di Tiamat. Ma ... tornò
indietro. E non ha così potuto essere il vendicatore degli dèì. Essendo andato
a trovare Anshar, si rivolse a lui: ... Anshar rivolse dunque queste parole ad Anu, suo figlio: "Anu, ecco l'arma
soprannaturale dei campioni: il suo potere è prodigioso, irresistibile è il suo
attacco! Và dunque, tu stesso, a pararti davanti a Tiamat affinchè la sua anima
sia placata e il suo cuore allargato, ma se lei non vuole ascoltare le tue
parole, scongiurala con un sortilegio, si placherà!" Dopo che ebbe udito
l'invito di suo padre Anshar, Anu prese la strada verso lei, verso di lei
diresse i suoi passi. Anu se ne andò: ma quando ebbe compreso il piano di
Tiamat, gli venne paura e tornò indietro. Essendo allora andato a trovare
Anshar, suo padre e procreatore, egli si rivolse a lui: " ... Ella ha
posato la sua mano su di me!" Anshar, colpito, guardava verso terra.
Scuotendo la testa, rivogeva cenni ad Ea. Ora, gli Igigi si trovavano radunati, con gli Anunnaki al completo; le loro labbra erano
chiuse, rimanevano muti. Non un dio voleva offrirsi ... nè uscire ... ad
affrontare Tiamat. Il padre dei grandi dèi, Anshar, era ... . Allora il
benevolente, il protettore universale, il delfino potente, il vendicatore dei
suoi padri, Marduk, il campione, impaziente di
combattere, Ea, avendolo chiamato nel suo ritiro, gli spiegò il piano elaborato
dal suo cuore: "Marduk, ascolta il consiglio di tuo padre, tu, figlio mio,
che gli diletti l'anima! Incontro ad Anshar avvicinati, ben vicino; annunciati,
resta in piedi: al vederti sarà rilassato!" Il signore (Marduk) si
rallegrò alle parole di suo padre. E, avvicinatosi, si portò di fronte ad
Anshar. Anshar lo vide e se ne rallegrò. Marduk baciò le sue labbra e allontanò
la sua ansietà: "Padre, non chiudere, ma apri le tue labbra: io parto per
realizzare quello che tu vuoi! Anshar, non chiudere, ma apri le tue labbra: io
parto per realizzare quello che tu vuoi! Quale maschio, fin qui, ha intrapreso
la lotta contro di te?" (Anshar:) "Mia figlia, Tiamat, donna,
avanzerà contro di me armata!" (Marduk:) "Padre mio e progenitore,
rallegrati e sii felice: vai subito a calpestare di persona la nuca di Tiamat!
Anshar, padre mio e progenitore, rallegrati e sii felice: vai subito a
calpestare di persona la nuca di Tiamat!" (Anshar:) "Parti dunque,
figlio mio, esperto in tanta saggezza! Placa Tiamat con il tuo sortilegio
augusto! Fà avanzare in fretta il carro da guerra delle tempeste! Ma se non
cede all'attacco, torna indietro!" Il signore (Marduk) si rallegrò del
discorso di suo padre e, con il cuore in festa, dichiarò a quest'ultimo:
"Signore degli dèi, che fissi il destino dei grandi dèi, se io vi devo
vendicare, sbaragliare Tiamat, per salvarvi, tenete consiglio e proclamate per
me un destino trascendente! Nella sala delle deliberazioni, sedete lietamente
insieme e fate sì che, con una parola, in vorsta vece, io fissi i destini: che
nulla sia mutato di ciò che io disporrò. E che ogni ordine proferito dalle mie
labbra rimanga irreversibile e irrevocabile!" .»
Terza tavoletta
«Anshar allora aprì la bocca e
rivolse queste parole a Kaka, suo paggio: "Kaka, paggio
mio, che mi rallegri l'anima, dopo i Lahmu e Lahamu io ti delego, tu, che sai ben
giudicare e che puoi discorrere! Fà venire davanti a me gli dèi miei padri: che
mi si porti anche gli dèi al gran completo, tengano consiglio, prendano parte
al banchetto, mangino il loro pane, bevano la loro birra, stabiliscano il
destino di Marduk, loro vendicatore! Và, parti, Kaka e davanti ad essi, in
piedi, ripeti loro tutto quello che ti ho detto qui: "Vostro figlio Anshar
mi ha incaricato di esporvi nei particolari ciò che gli detta il suo cuore:
Tiamat, nostra progenitrice, ci ha presi in odio, avendo tenuto consiglio
freme, con furia, e i suoi dèi, al completo, la circondano: anche alcuni tra
quelli che voi avete creato hanno scelto di stare dalla sua parte! In piedi, in
cerchio intorno a Tiamat, furibondi, complottano senza tregua [16], notte e
giorno, incitandosi al combattimento, battendo i piedi, infuriati, hanno tenuto
un consiglio per programmare la guerra. La madre-abisso, che tutto ha formato
[17], ha preparato armi irresistibili: ha messo al mondo dragoni giganti dai
denti aguzzi, dalle zanne spietate, a cui ha riempito il corpo di veleno al
posto del sangue; e leviatani feroci, a cui ha dato aspetto spaventoso e
circonfusi di splendore soprannaturale, equiparandoli così agli dèi; Chi li
vede (ha detto Tiamat) perda i sensi! E che una volta lanciati, non
indietreggino mai! Ha creato ancora Idre, dragoni formidabili, mostri marini, leoni
colossali, molossi rabbiosi, uomini scorpioni, mostri aggressivi, uomini-pesci,
bisonti giganteschi: tutti brandenti armi spietate e senza tema di
combattimento. Dai poteri delegati smisurati ed essi irresistibili! In verità,
quegli undici [18], erano proprio tali quali li aveva creati! Dopo di che, tra
gli dèi suoi rampolli che avevano tenuto consiglio con lei, ha esaltato Quingu, conferendogli tra loro il rango
più elevato: il comando dell'armata, la direzione del consiglio di guerra, il
compito dell'arruolamento, la condotta in battaglia, l'autorità sui
combattenti. Ha affidato tutto ciò nelle sue mani e l'ha insediato sul trono
d'onore (dicendo): "Ho proferito per te la formula e ti ho reso superiore
all'assemblea degli dèi! Ti ho offerto il principato su tutti loro! Sii il più
grande! Sii il mio unico sposo [19]! Che si esalti il tuo nome su tutti gli Anunnaki!" Egli ha rimesso la Tavoletta
dei destini, che ha fissato sul suo petto (ha detto): "Che irrevocabile
sia il tuo ordine! Che la tua parola si realizzi!" Quingu così esaltato e
posto in possesso della supremazia, per gli dèi suoi figli ella ha stabilito
questo destino: "Aprendo soltanto la bocca, spegnete il fuoco! Che il
vostro veleno concentrato faccia cadere la tirannia!" Ho inviato Anu, ma
non ha potuto tenerle testa; Nudimmud, spaventato, è tornato indietro! Allora,
Marduk si è offerto, il saggio fra gli dèi, vostro figlio: il suo coraggio lo
spinge ad andare ad affrontare Tiamat. Ma proprio a me ha espressamente
dichiarato: "Se io vi devo vendicare, sbaragliare Tiamat per salvarvi
tenete consiglio, proclamate per me un destino trascendente! Nella sala delle
deliberazioni, sedete allegramente insieme e fatesì che, con una parola, in
vostra vece, io fissi i destini, che nulla si muti di ciò che io disporrò e che
ogni ordine proferito dalle mie labbra resti irreversibile, irrevocabile!"
Kaka partì e diresse i suoi passi verso
i Lahmu e Lahamu, gli dèi suoi padri, davanti a loro
si inchinò e baciò la terra; poi si alzò e, in piedi, si rivolse loro:
"Vostro figlio Anshar mi ha incaricato di esporvi nei
particolari ciò che vi invia il suo cuore: "Tiamat, nostra genitrice, ci
ha preso in odio. Avendo tenuto consiglio, freme con furia e i suoi dèi, al
completo, la circondano; anche alcuni che voi avete creato sono passati dalla
sua parte! In piedi, in cerchio intorno a Tiamat, furibondi, complottano senza
tregua, notte e giorno, incitandosi al combattimento, battendo i piedi,
infuriati, hanno tenuto un consiglio per decidere la guerra; la madre-abisso,
che tutto aveva formato, ha preparato armi irresistibili: ha messo al mondo
dragoni giganti dai denti aguzzi, dalle zanne spietate, a cui ha riempito il
corpo di veleno al posto del sangue, leviatani feroci a cui ha dato un aspetto
spaventoso e circonfusi di splendore soprannaturale, equiparandoli così agli
dèi: chi li vede (ha detto) perda i sensi! E che una volta lanciati non
indietreggino (mai)! Ha creato ancora Idre, Dragoni formidabili, Mostri marini,
Leoni colossali, Molossi rabbiosi, Uomini-scorpione, Mostri aggressivi,
Uomini-pesce, Bisonti giganteschi, tutti brandenti armi spietate e semza tema
del combattimento, dai poteri delegati smisurati ed essi irresistibili! In
verità, quegli undici erano proprio tali quali li aveva creati! Dopo di che,
tra gli dèi suoi rampolli, che avevano tenuto consiglio con lei, ha esaltato
Quingu, conferendogli tra loro il rango più elevato: il comando dell'armata, la
direzione del consiglio di guerra, il compito dell'arruolamento, la condotta
della battaglia, l'autorità sui combattenti. Ha affidato tutto ciò nelle sue
mani e l'ha insediato sul trono d'onore dicendo: "Ho proferito per te la
formula e ti ho reso superiore all'assemblea degli dèi! Ti ho offerto il
principato su tutti loro! Sii il più grande! Sii il mio unico sposo! Che si
esalti il tuo nome su tutti gli Anunnaki!" Egli ha rimesso la tavoletta
dei destini che ha fissato sul suo petto; ha detto: "Che irrevocabile sia
il tuo ordine! Che la tua parola si realizzi!" Quingu così esaltato e
posto in possesso della supremazia, per gli dèi suoi figli, ella ha stabilito
questo destino: "Aprendo soltanto la bocca spegnete il fuoco! Che il
vostro veleno concentrato faccia cadere la tirannia! Ho inviato Anu, ma non ha
potuto tenerle testa; Nuddimmud è tornato indietro spaventato! Allora si è offerto
Marduk, il saggio fra gli dèi, vostro figlio. Il suo coraggio lo spinge ad
andare ad affrontare Tiamat. Ma proprio a me ha espressamente dichiarato:
"Se io devo vendicarvi, sbaragliare Tiamat per salvarvi, tenete consiglio
e proclamate per me un destino trascendente! Nella sala delle deliberazioni
sedete lietamente insieme e fate si che, con una parola, in vostra vece, io
fissi i destini. Che nulla sia cambiato di ciò che io disporrò e che ogni
ordine proferito dalle mie labbra resti irreversibile, irrevocabile!"
Affrettatevi dunque a venire per stabilire senza indugio il vostro destino,
perchè vada ad affrontare la vostra potente nemica!" Quando Lahmu e Lahamu
ebbero udito ciò lanciarono alte grida e tutti gli Igigi esclamarono con
asprezza: "Che cosa abbiamo fatto di ostile perchè abbia preso con noi
tale decisione? Non conosciamo, noi altri, gli intrighi di Tiamat!" E
corsero a frotte per andar vicino ad Anshar. Tutti i grandi dèi che fissano i
destini, giunti in presenza di Anshar, si riempirono di gioia e si
abbracciarono l'un l'altro. Nella loro assemblea plenaria tennero consiglio e
presero parte al banchetto; mangiarono il loro pane e bevvero la loro birra; di
dolce bevanda inebriante riempirono le loro cannucce per bere, sorbendo così la
bevanda inebriante, si sentirono il corpo rilassato. Senza la minima
preoccupazione la loro anima era in allegria. Così stabilirono il destino per
Marduk, loro vendicatore.»
Quarta tavoletta
«Gli costruirono il podio regale
sul quale, davanti ai suoi padri, si installò come monarca. Gli dissero:
"Tu solo emergi tra i grandi dèi! Il tuo destino è inegualiato, il tuo
comando sovrano! Oh Marduk, tu solo emergi tra i grandi dèi! Il tuo destino è
inegualiato, il tuo comando sovrano! D'ora innanzi, irrevocabili saranno i tuoi
ordini! Elevare o abbattere sarà in tuo potere! Ciò che esce dalla tua bocca si
realizzerà, il tuo comando non sarà mai ingannevole! Nessuno, tra gli dèi,
oltrepasserà i limiti da te fissati! E come i nostri luoghi di culto hanno
bisogno di un curatore, tu avrai il tuo posto assegnato in tutti i nostri
santuari! Oh Marduk, a te solo, nostro vendicatore, abbiamo conferito la
regalità sulla totalità dell'Universo intero! La tua parola prevarrà quando
siederai nell'Assemblea e le tue armi, infallibilmente, faranno a pezzi i tuoi
nemici! Oh Signore, salva la vita di coloro che confidano in te! Ma di chiunque
abbia concepito il male, versa il sangue!" Avendo allora suscitato in
mezzo ad essi una costellazione unica, rivolsero queste parole a Marduk, loro rampollo:
"Se il tuo destino, Signore, vale effettivamente quello degli altri dèi,
ordina che avvengano sparizione e poi riapparizione! Una parola della tua bocca
e che questa costellazione sparisca; e di nuovo, un ordine e che riappaia
intatta!" Con una parola ordinò e la costellazione sparì; poi diede
un'altro ordine e la costellazione si riformò! Quando gli dèi suoi padri ebbero
constatato l'effetto di ciò che usciva dalla sua bocca, lo salutarono con
entusiasmo: "Marduk solo è re!" E gli diedero, di seguito, scettro,
trono e bastone reale. Poi gli conferirono l'Arma senza pari che getta a terra
i nemici: "Parti dunque per tagliare la gola a Tiamat e che in venti
portino il suo sangue in Segreta!" Avendo così stabilito per il Signore il
suo destino, gli dèì suoi padri lo misero sulla strada del successo e della
riuscita. Si preparò un'arco, che designò come sua arma; vi sistemò una freccia
e ne tese la corda. Per brandire la sua Mazza d'armi, l'impugnò nella sua
destra. Sospese sul suo fianco Arco e Faretra. Dispose fulmini sul suo viso e
si adornò il corpo di ardenti fiamme. Confezionando una rete, al fine di
avvolgervi Tiamat, radunò i Quattro venti, affinchè nulla di lei ne sfuggisse: Vento del Sud, Vento del Nord, Vento dell'Est, Vento dell'Ovest; e questa rete se la appese al
fianco; il dono di suo nonno Anu! Produsse ancora Venti malvagi,
Tempesta, Turbine, Vento quadruplo, Vento settuplo, Vento devastatore, Vento
irresistibile e, avendo dato libero sfogo a questi Venti, che aveva creato in
numero di sette, essi si lanciarono di lui per sconvolgere le viscere di
Tiamat. Poi il Signore sollevò Diluvio, sua grande arma, e salì sul
terrificante Carro di nome Tempesta Incontenibile. Lo aveva fornito di un tiro
a quattro che vi aveva attaccato: l'Uccisore, lo Spietato, il Corto-Veloce, il
Volante dalle maschelle spalancate, dai denti carichi di veleno, ammaestrati a
calpestare, che non conoscevano fatica. Si fece assistere, alla destra, dai
terrificanti Corpo-a-corpo e Combattimento, a sinistra, da
Battaglia-che-getta-a-terra-gli-eserciti. Coperto, in guisa di sopraveste, da
un'Armatura spaventosa e la sua testa circondata da un terrificante Splendore
soprannaturale, dritto davanti a sè il Signore prese dunque direzione e puntò
dove si trovava Tiamat infuriata. Aveva sulle labbra un Sortilegio e stringeva
nel pugno una Pianta antidoto per il veleno. Mentre gli dèi giravano attorno a
lui, giravano attorno a lui, gli dèì suoi padri gli erano attorno, gli dèi gli
erano attorno. Avvicinatosi dunque il Signore, studiava le intenzioni di Tiamat
e di Quingu, suo sposo; mirava a scoprirne i piani. Ma quando li ebbe visti la
sua riflessione fu annebbiata, la volontà dissipata, sconvolta la capacità di
agire! Così gli dèi, suoi alleati, quelli dalla sua parte, vedendo così il loro
campione e capo, ne ebbero l'anima turbata. Su di lui Tiamat, ostinata, proferì
un sortilegio e dalle sue labbra questo essere primitivo gli rivolse delle
menzogne: " ... sebbene il loro signore ..., gli dèi si rivolteranno
contro di tè! E' a loro vantaggio, o al tuo, che si sono riuniti?" Ma il
Signore, avendo alzato Diluvio, sua grande arma, mandò questo messaggio a
tiamat che faceva le moine: "Perchè ti comporti bene esteriormente, mentre
il tuo cuore medita di ingaggiare combattimento? Per la tua falsità, i tuoi
figli sono fuggiti e beffati i loro padri. E tu, loro genitrice, tu rifiuti ogni
pietà, ti sei chiamata Quingu perchè ti serva da sposo; ti sei insediata
indebitamente sul podio supremo! Contro Anshar, il vero re degli dèi, cerchi di
fare male e dimostri la tua malvagità contro gli dèi miei padri! Che la tua
armata si prepari, che prendano le armi e vieni ad incontrarmi, che combattiamo
noi, io e te!" Avendo udito ciò, Tiamat divenne folle di rabbia e perse la
testa. Si mise ad urlare, con furia, a squarciagola: in alto e in basso, da
ogni parte, le sue estremità fremevano. Brontolava i suoi incantesimi, mentre
gli dèi suoi combattenti affilavano loro stessi le armi. Essendosi dunque
affrontati Tiamat e Marduk, il Saggio fra gli dèi, si avvinghiarono nella lotta
e si unirono nel corpo a corpo! Ma il Signore, spegata la sua Rete [20], ve la
avviluppò, poi lanciò contro di lei il Vento malvagio, che teneva in retrovia.
E quando Tiamat ebbe aperto la bocca, per inghiottirlo, vi riversò il vento
malvagio per impedirle di chiudere le labbra. Tutti i venti, con furia, le
riempirono allora il ventre, così che il suo corpo fu gonfiato, la sua bocca
larga aperta. Allora lanciò la sua freccia e le lacerò il torace, le divise il
corpo a metà e le aprì aprì il ventre [21]. Così trionfò su di lei, ponendo
termine alla sua vita. Poi ne gettò a terra il cadavere e vi si mise in piedi.
Quando il capitano ebbe messo Tamat a morte, le truppe di lei si dispersero, lo
stato maggiore si sparpagliò, mentre gli dèi suoi alleati, quelli che stavano
dalla sua parte, spaventati e tremanti, indietreggiarono e fuggirono per
salvarsi la vita. Ma erano accerchiati da ogni parte, senza possibilità di
fuga: li circondò dunque e bruciò le loro armi. Gettati nella rete,
immobilizzati nella trappola, stretti ai fianchi, pieni di gemiti, subirono il
castigo, detenuti nel carcere. In quanto a quelle undici creature, quelle
circondate di spavento, corte malvagia che l'avevano accompagnata, mise loro un
guinzaglio e incatenò le braccia: a spregio della loro bellicosità le calpestò.
Quanto a Quingu, infine, che era stato elevato fra tutti loro, lo abbattè e ne
fece un 'dio morto'; gli tolse la tavoletta dei destini che non gli si addiceva
e, sigillatala con il suo sigillo, la fissò sul proprio petto. Una volta
immobilizzati ed abbattuti questi malvagi, che ad avversari pretenziosi ebbe
abbassato la testa, che ebbe completamente assicurato la vittoria di Anshar sui
suoi nemici, e che Marduk, il Campione, ebbe realizzato il desiderio di Nudimmud, il suo dominio giustamente rinsaldato
sugli dèi vinti, se ne tornò alla fine su Tiamat, con la sua spietata mazza
d'armi, le ruppe il cranio, poi tagliò i condotti del suo sangue che fece, dal Vento del Nord, portare in segreta! Ciò vedendo, i
suoi padri furono in gioia ed allegria e, loro stessi, gli fecero portare
offerte e doni. A mente fresca, il Signore contemplò il cadavere di Tiamat:
voleva tagliarne la carne mostruosa per trarne cose belle. La tagliò in due,
come un pesce da seccare, e ne dispose una metà che incurvò come il Cielo. Ne
tese la pelle, su cui insediò guardiani ai quali affidò la missione di impedire
alle sue acque di erompere. Traversando allora il Cielo, ne apprestò Sale da
cerimonia per farne una replica dell'Apsu, la dimora di Nudimmud. E il Signore, prese le misure
della pianta dell'Apsu, edifico, sul suo modello, il grande tempio di Esarra
[22]: questo grande tempio di Esarra che ha così edificato è il Cielo! Vi fece
prender posto ad Anu, Enlil ed Ea.»
Quinta tavoletta
«Vi sistemò le Stazioni per i
grandi dèi; vi suscitò in Costellazioni le Stelle che ne sono le immagini.
Definì l'anno, di cui tracciò il quadro; e per docici mesi attribuì a ciascuno
tre stelle. Quando del seguito dell'anno ebbe così tracciato il piano, fissò la
stazione della Polare (?) per definire la coesione (?) degli astri e, affinchè
nessuno di essi commettesse errori o disattenzioni nel suo percorso, stabilì,
accanto alla suddetta Polare (?), le stazioni di Enlil ed Ea [23]. Avendo allora, dalle due parti del Cielo,
aperto grandi porte, vi pose solidi catenacci a sinistra e a destra. Nello
stesso fegato di Tiamat sistemò le alte zone celesti. Poi fece apparire Nanna (la Luna) al quale affidò la notte. Gli
assegnò il Gioiello notturno per definire i giorni, gli disse: "Ogni mese,
senza interruzione, mettiti in cammini con il tuo disco. Al primo del mese
illuminati al di sopra della Terra; poi mantieni i tuoi corni brillanti per segnare
i primi sei giorni; al settimo giorno, il tuo disco dovrà essere a metà; al
quindicesimo, ogni mezzo mese, congiungiti con Shamash (il Sole). E quando Shamash dall'orizzonte si dirigerà verso di
te, in modo acconcio diminuisci e scompari. Nel giorno dell'oscuramento,
riavvicinati alla traiettoria di Shamash, affinchè al trentesimo, di nuovo,
tu ti trovi in congiunzione con lui. Seguendo questo cammino, definisci i
presagi: congiungetevi ... per rendere le sentenze divinatorie. Che Shamash ... uccisioni e spoliazioni ...
Quando ... Shamash ... in ... che ... al primo giorno dell'anno ... il
chiavistello d'uscita ... quando ebbe assegnato il giorno a Shamash e affidato a ... la guardia della
notte e del giorno, raccolse ... la bava di Tiamat e Marduk ne formò la nuvola
(?) che assegnò ad Adad (?), condensata in nuvole, la fece
galleggiare nel firmamento. Alzata di vento, Caduta di acquazzone, Fumo di
nebbia, Accumulo della schiuma di Tiamat [24], ecco ciò che assegnò
personalmente e ciò in cui tramutò (Tiamat). Disposta allora la Testa di
Tiamat, vi ammucchiò sopra una montagna, dove aprì una fonte, nella quale un
fiume fremeva. Aprì nei suoi occhi l'Eufrate e il Tigri. Otturò le sue narici
che riservo à ... sui suoi seni, ammucchiò le montagne nuove e vi creò delle
fonti per defluire in cascate. Infine, curvò la sua coda e l'attaccò al Grande
Cavo al di sopra del quale egli ... l'Apsu. Dispose il sedere di Tiamat a
sostenere il Cielo e soffittò la sua altra metà (?) a consolidare la Terra. La
sua opera così completata la equilibrò all'interno (di Tiamat); poi, svolgendo
la sua Rete, la aprì in ogni sua parte, formando così un involucro per il cielo
e la Terra e assicurandone perfettamente la coesione (?). Quindi, tracciò le
Regole-della-buona-marcia e dispose gli Statuti-del-funzionamento: stabilì i
poteri delegati degli dèi e ne investì Ea. Trasse la tavoletta dei destini che aveva preso a
Quingu e la prese per offrirla ad Anu, come primo dono di benvenuto. Nella
rete-del-combattimento che si era sospesa al fianco, condusse davanti ai suoi
padri gli dèi della cricca di Tiamat, non meno che le undici creature create da
lei e che egli ... legò ai suoi piedi, dopo averne spezzato le armi, e ne fece
immagini che pose sulle porte dell'Apsu, disse: "Affinchè questo resti
come ricordo, per non dimenticare mai in seguito!" Quando gli dèi videro
ciò essi furono pieni di gioia e allegria, di tutto cuore, come Lahmu e Lahamu, loro padri, al completo. Anshar, avendolo abbracciato, lo salutò
con rispetto come Re; Anu, Enlil ed Ea lo coprirono di doni e Damkina, sua
genitrice, lanciò grida di gioia davanti a lui: per i suoi auspici di buona
fortuna, gli fece brillare il viso. Al dio Usmu, che aveva portato in segreta i
doni di benvenuto di sua madre, conferì la luogotenenza dell'Apsu, per
ispezionare le sale da cerimonia. Allora tutti gli Igigi, radunati, si inchinarono davanti a
lui e tutti gli Anunnaki gli baciarono i piedi: la loro
assemblea fu unanime nel porre il viso a terra, poi, essendosi rialzati,
davanti a lui si inchinarono, dicendo: "Ecco il Re!" Quando gli dèi
suoi padri si furono saziati del suo splendore, Marduk, ancora ricoperto dalla
polvere della battaglia, ... nell'acqua: addolcì il suo corpo con unguenti di
cipresso e di ..., si rivestì del mantello principesco, dello splendore
soprannaturale della regalità, della corona terrificante. Sollevò la mazza
d'armi e la afferrò con la destra e tenne nella sinistra ... mise su ... egli
... ai suoi piedi; sistemò sul suo fianco lo scettro del successo e della
riuscita. Quando il suo splendore soprannaturale ... e il suo irraggiamento
terrificante ebbe ricoperto l'Apsu che gli serviva come stuoia, installato come
... nella sala del trono ... nel sancta sanctorum ... tutto quello che aveva
degli dèi ... Lahmu e Lahamu ... avendo aperto la bocca, dichiararono agli
Igigi: "Prima, Marduk non era che il nostro figlio amatissimo, ora è il
vostro Re, rispettate i suoi ordini!" E, riprendendo la parola, dissero
insieme: "Il suo nome è Lugal.dimmer.ankia: Affidatevi a lui!" Quando
ebbero, in tal modo, conferito la regalità a Marduk, pronunciarono ugualmente
per lui la formula di buona fortuna e riuscita: "A partire da questo giorno,
sii il curatore dei nostri luoghi di culto! Tutto ciò che ordinerai, noi lo
eseguiremo!" Anche Marduk, avendo aperto la bocca, prese la parola per
rivolgere questo discorso agli dèi suoi padri: "Al di sopra dell'Apsu,
dimora che voi occupate; come copia dell'Esarra che io stesso ho costruito per
voi, ma più in basso: in un luogo di cui ho consolidato la base, voglio
costruirmi un tempio che sarà la mia dimora preferita, in mezzo al quale
impianterò il mio santuario e assegnerò i miei appartamenti, per stabilirvi il mio
regno. Quando voi lascerete l'Apsu per salire all'assemblea, quella saràla
vostra sosta, per ricevervi tutti insieme! Gli darò il nome di Babilonia: il Tempio dei grandi dèi, ed è là
che terremo le nostre feste, noi altri!" Glidèi suoi padri, sentitolo
parlare, fecero questa richiesta al loro rmpollo Marduk: "Su tutto ciò che
le tue mani hanno edificato, chi più di te avrà autorità? Su queste fondamenta
che le tue mani hanno edificato, chi più di te avrà autorità? A Babilonia, di
cui tu hai pronunciato il nome, in quel luogo puro, per sempre stabilisci la
nostra residenza: che proprio là ci vengano portate le nostre provviste
quotidiane e che ci si ... ma che un altro in nostra vece compia questo lavoro
... e, nello stesso luogo, ci permetta di valerci del suo lavoro!" Marduk
gioioso diede la seguente risposta, a questi dèi che aveva ... e che, immolata
Tiamat, aveva liberato. Aprì dunque la bocca - ora la sua parola era sovrana! -
e ... disse loro: "E' ... che saranno affidate le vostre provviste
quotidiane! [25]" Allora, inchinati davanti a lui, gli dèi parlarono, a
Lugal.dimmer.ankia, loro signore, dissero: "Prima, il Signore non era che
il nostro figlio molto amato! Oramai è il nostro Re, saggio e ... è colui che
con il suo saggio incantesimo ci ha reso la vita, colui che ha splendore
sprannaturale della mazza e dello scettro! Che Ea, esperto nei procedimenti di
tutte le tecniche, prepari i piani ...: noi li eseguiremo!"»
Sesta tavoletta
«Marduk, udita la dichiarazione
degli dèi, il suo cuore lo spingeva a creare nuove meraviglie! Aprì dunque la
bocca e disse ad Ea, spiegandogli il progetto che aveva chiuso nel cuore:
"Voglio condensare del sangue, costituire un'ossatura e creare così un prototipo
umano, che si chiamerà Uomo! Questo prototipo, questo Uomo, voglio crearlo
perchè gli siano imposte le fatiche degli dèi e che essi abbiano tempo libero.
Nuovamente, voglio render più gradevole la loro esistenza, affinchè anche se
separati in due gruppi, siano ugualmente onorati!" Come risposta, Ea gli
pronunciò queste parole, comunicandogli il suo progetto per il divertimento
degli dèi: "Che mi sia dato uno dei loro fratelli: costui perirà perchè
siano creati gli uomini! Che i grandi dèi si riuniscano affichè sia scelto il
colpevole, gli altri saranno sani e salvi!" Marduk, radunati dunque gli
dèi, li comandò benevolmente e diede i suoi ordini e, quando aprì la bocca,
tutti gli dèi ascoltarono con rispetto; il Re rivolse dunque queste parole agli
Anunnaki: "Fino ad ora voi non avete
mai detto che la verità, certo! Ebbene! Non pronunciate ancora che parole
veritiere! Chi ha ordito il combattimento, spinto alla rivolta Tiamat e
organizzato la battaglia? Che me lo si porti, colui che ha ordito il
combattimento, che gli inflicca il suo castigo affinche voi stiate in
ozio!" Gli Igigi, i grandi dèi, gli risposero, a lui Lugal.dimmer.ankia,
il Sovrano degli dèi, loro Signore: "Quingu
solo ha ordito il combattimento, spinto alla rivolta Tiamat e organizzato la
battaglia!" Venne dunque incatenato e messo di fronte ad Ea; poi, per
infliggergli il castigo, fu dissanguato e con il suo sangue Ea creò l'umanità,
alla quale impose il lavoro degli dèi, liberando questi ultimi. Dopo che
Ea-il-saggio ebbe creato l'umanità e che le ebbe imposto il lavoro degli dèi -
ora, c'era un'opera che va al di là della comprensione; e se Nuddimud l'ha
creata, è grazie alla genialità di Marduk! - Mardk, il Re, divise gli dèi - gli
Annunaki al completo - in-alto e in-basso: la assegnò ad Anu, perchè
obbedissero ai suoi ordini, e ne installò come guardie trecento in cielo e
altrettanti per regolare il funzionamento della Terra. Tra Cielo e Terra, ne
insediò quasi seicento in tutto. Quando ebbe loro distribuito le totalità dei
poteri delegati e ne ebbe suddiviso gli attributi agli Anunnaki celesti e terrestri, questi stessi
Anunnaki avendo aperto la bocca, si rivolsero personalmente a Marduk, loro
Signore: "Ora che, nostro Signore, hai deciso la nostra emancipazione,
quale beneficio, in cambio, ti offriremo? Ebbene! Costruiamo il santuario di cui
hai pronunciato il nome! I tuoi quartieri saranno la nostra sosta: vi
riposeremo! Gettiamo le fondamenta di questo santuario, dove sarà installato il
nostro Divano: ogni volta che vi verremo, noi vi riposeremo!" Marduk,
quando ebbe udito ciò, i suoi lineamenti brillarono infinitamente, come il
pieno giorno, e disse: "Erigete dunque Babilonia, poichè ve ne volete
assumere la fatica! Che ne venga preparata la muratura, poi alzatene la
copertura!" Gli Anunnakiscavarono il suolo con le loro zappe e, per la
durata di un'anno, fabbricarono mattoni; poi, a partire dal secondo anno,
dell'Esagil, copi dell'Apsu, posero il coronamento. Erassero anche, alta, la
torre a gradoni di questo nuovo Apsu. E vi apprestarono una dimora per Anu,
Enlil ed Ea. Allora, in maestà, egli venne a prender posto davanti a questi
ultimi dal piede dell'Esarra. Se ne poteva contemplare la cima! Quando fu
completata l'opera dell'Esagil tutti gli Anunnaki vi portarono il loro luogo di
culto: trecento Igigi del Cielo e seicento con quelli dell'Apsu, vi si erano
stabiliti, in totale! Il Signore, nel luogo molto augusto che gli avevano
costruito come dimora, al suo banchetto invitò gli dèi suoi padri e disse loro:
"Ecco, Babilonia, vostra dimora e residenza: trastullatevi! Riempitevi di
letizia!" I grandi dèi presero dunque posto e, posando le loro coppe,
restarono a banchettare. Quando ebbero eseguito un'aria di festa e, nel
maestoso Esagil, ebbero proceduto all'oblazione ed i loro poteri delegati
furono confermatie anche tutti i loro uffici e Marduk ebbe distribuito a tutti
loro le Stazioni del Cielo e della Terra, i grandi dèi, in numero di cinquanta,
presero posto e incaricarono delle decisioni gli dèi dei destini, in numero di
sette. Il Signore presentò allora il suo Arco e depose davanti ad essi questa
arma e gli dèi suoi padri contemplarono la Rete che si era costruito e
ammirarono quanto meravigliosa fosse la fattura dell'Arco e lodarono le grandi
gesta che aveva compiuto! Anu, sollevato l'Arco, lo baciò e declamò
all'assemlea degli dèi: "Sì! E' mio figlio!" Ecco i nomi che attribuì
all'arco: "Il primo sarà Lungo-legno; il secondo Vittorioso; il terzo
Costellazione-dell'arca-che-brilla-in-cielo!" - di cui stabilì la
posizione tra gli astri divini, suoi fratelli! Quando Anu ebbe stabilito i
destini dell'Arco, eresse un trono regale che superava quello degli altri dèi
e, nel mezzo di questa assemblea divina, Anu vi insediò Marduk: e i grandi dèi,
unanimi, esaltarono i destini di Marduk e si inchinarono davanti a lui.
Formularono essi stessi un giuramento esecratorio, giurando per l'acqua e per
l'olio e la mano alla gola, lo autorizzarono ad esercitare la regalità sugli
dèi, confermandolo nel potere assoluto sugli dèi del Cielo e della Terra. Anshar aggiunse ai suoi nomi quello di
Asalluhi e disse: "Quando si pronuncerà questo nome logiamo il viso a
terra! Quando aprirà la bocca, che gli dèi lo ascoltino con rispetto e che i
suoi ordini prevalgano in-alto e in-basso! Che sia esaltato nostro figlio e
vendicatore! Che la sua supremazia prevalga e che sia senza eguali! Che
eserciti l'ufficio del Pastore delle teste-nere [26], sue creature! D'ora
innanzi, senza mai dimenticarla, che si racconti la sua impresa! Che assicuri
ai suoi padri ricche offerte alimentari! Che eserciti per loro l'ufficio del
Curatore e si assuma l'incarico dei loro luoghi di culto! Che faccia esalare il
profumo delle fumigazioni! Che diriga i sortilegi contro il male! Che realizzi
sulla Terra la copia di ciò che ha realizzato in Cielo! Che insegni alle
teste-nere a riverirlo! E che le popolazioni abbiano timore dei loro dèi e li
invochino; che alla sua parola trattino con rispetto le loro dèe! Che alle loro
dèe e dèi portino le offerte alimentari e non dimentichino di offrirle ai loro
dèi! Che illuminino il loro paese costruendovi per essi Luoghi di culto! E se
le Teste-nere sono divise per i loro dèi personali, per noi, in qualunque modo
lo chiamiamo, che sia il nostro solo Dio! Recitiamo dunque i suoi cinquanta
Nomi per dimostrare la gloria della sua persona e anche le sue opere! Innanzi
tutto: Marduk, come, alla nascita, lo chiamò il padre Anu [27]: il Fornitore di
pascoli e acquazzoni, colui che fa risorgere le stalle degli uomini! Colui che
con la sua arma Diluvio ha vinto i fautori dell'agitazione e salvato dal grande
pericolo gli dèi suoi padri! E ancora: Mar.Utu, il Figlio-Sole-degli-dèi,
perchè brilla e, nella sua luce sfolgorante, essi vi vanno e vengono in
perpetuo! Agli uomini che ha creato, esseri dotati di anima, ha imposto il
lavoro degli dèi, per lasciare questi ultimi in ozio! Creare o annientare,
liberare o punire! E' a suo piacimento - essi non fanno che contemplarlo!
Marukka: cioè il dio che li ha creati, lui stesso, per la gioia degli Anunnaki
e il piacere degli Igigi! Marutukku: cioè il Sostegno del paese, della città e
della sua popolazione! Che mai i popoli smettono di celebrare! Mar.sa.kus.ù:
Irritato, ma che ragiona; infuriato ma che si contiene; tollerante e che tiene
a freno la sua anima! Lugal.dimmer.ankia: è il nome che gli conferì la nostra
assemblea, dando così ancor più importanza alla sua parola che a quella degli
dèi suoi padri: infatti è il Signore di tutti gli dèi del Cielo e della terra,
il Re, davanti a cui gli dèi hanno pauram in-alto e in-basso.
Nade.lugal.dimmer.ankia: è il nome che gli abbiamo dato come reggente di tutti
gli dèi; colui che, nel Cielo e nella Terra, ha ristabilito la nostra
posizione, fuori pericolo, e assegnato i loro posti, agli Igigi ed Anunnaki!
Che a questo nome gli dèi tremino e tremino ovunque si trovino! Asalluhi, tale
è il nome che gli ha conferito suo padre Anshar [28]: poichè è la luce degli dèi,
loro potente capofila, colui che, in accordo col suo nome, è il protettore
degli dèi e del mondo e che, con un formidabile duello, ha salvato la nostra
situazione dal pericolo! Lo si è anche chiamato Asalluhi.namtila: dio
vivificatore, egli che, in accordo con la propria natura, ha ripristinato tutti
gli dèi in pericolo! Il Signore che, con il suo snto incantesimo, ha reso la
vita agli dèi morti e distrutto i loro ostinati avversari! Celebriamo il suo
coraggio! Asalluhi.manru, secondo il nome che gli è stato conferito per terzo,
il dio puro, purificatore della nostra condotta" Anshar, Lahmu e Lahamu,
avendo attribuito ciascuno uno di questi ultimi tre nomi, dichiararono agli dèi
loro figli: "Noi abbiamo conferito ognuno di questi tre nomi! Ebbene! Voi,
come noi, attribuitegli altri nomi!" Avendo udito questi ordini, gli dèi
ne furono lieti e, nella sala delle deliberazioni, si scambiarono le proposte:
"Di nostro figlio, campione e vendicatore, del nostro curatore, esprimiamo
dunque i nomi, noi!" E sedendo nell'assemblea, nominarono i suoi destini,
affinchè in tutte le cerimonie si invochi di lui un nome diverso.»
Settima tavoletta
«Asari: il donatore
dell'Agricoltura, il fondatore della lottizzazione dei campi, il creatore dei
cereali e della canapa, il produttore di tutta la verdura! Asar.alim:
prevalente nella Sala del Consiglio, dove la sua opinione prevale! Colui che
gli dèi rispettano e che ignora la paura! Asar.alim.nunna: il venerabile, luce
dei suoi padri e progenitori! Colui che porta a termine gli ordini di Anu, di
Enlil e di Ea il principe. E' lui, il loro curatore, che assegna loro le loro
posizioni; lui che, per il bene del paese, aumenta nei campi l'abbondanza!
Tutu, il vero autore del loro rinnovamento! Sì, ha liberato i loro santuari,
affinchè stiano in ozio; creato l'incantesimo, affichè gli dèi si plachino e
anche se si lanciassero, in corruccio, indietreggerebbero! Ha il posto più
elevato nell'assemblea degli dèi, suoi padri! Nessuno tra loro potrà mai
essergli pari! Tutu.zi.ukkinna: la vita dei suoi sudditi! Colui che ha creato,
per gli dèi, il cielo chiaro, preso carico della loro esistenza e che ha loro
assegnato i loro posti! Che si considerino le sue grandi gesta,
indimenticabili, tra la moltitudine! Tutu.zi.kù, lo chiamarono per terzo! Il
custode della purificazione, il dio dal soffio benefico, il signore
dell'esaudimento e della grazia, il produttore della ricchezza e dell'opulenza,
il consolidatore della prosperità, colui che rende abbondante tutto ciò che era
raro! In un terribile pericolo, abbiamo respirato il suo soffio benefico! Che
lo si ripeta, nel celebrarlo! Che si canti la sua lode! Per quarto, gli umani
dovranno glorificare Tutu.aga.kù: il padrone del santo incantesimo, il
vivificatore dei morenti, lui che provò pena per gli dèi vinti, che fece
liberare gli dèi ostili dal giogo loro imposto e che, per risparmiarli, creò
l'umanità! Il misericordioso, al quale è concesso di ridare la vita! Che la sua
azione resti indimenticabile, sulle labbra delle teste-nere, che ha creato con
le sue mani! La loro bocca pronuncerà un sortilegio augusto nel chiamarlo, in
quinto luogo, Tutu.tu.kù: colui che, con il suo santo incantesimo, ha arrestato
tutto il male! Sà.zu: il conoscitore del cuore degli dèi, lo scrutatore delle loro
anime! Colui che dalle mani non si lascia affatto sfuggire i malvagi! Il
custode dell'assemblea degli dèi, colui che ne appaga il cuore! La loro ampia
protezione che curva i ribelli! Colui che fa trionfare la verità, vanifica il
parlare astuto. E che riconosce, ovunque, menzogna e verità! Quindi lo si
glorifichi come Sà.zu.zi.si: che impone il silenzio ai rivoltosi e che, nella
persona degli dèi, suoi padri, ha generato stupore! In terzo luogo come
Sà.zu.suh.rim: che estirpò a mani armate tutti gli avversari, ne dissipò le
macchinazioni e li mutò in vento, annientò il gruppo di criminali: tutti coloro
che marciavano contro di lui! Che tutti gli dèi, in coro, continuino ad
acclamarlo come tale! Quarto, come Sà.zu.gù.rim: che ristabilì la sottomissione
agli dèi, suoi padri, che estirpò tutti gli avversari, ne annintò la
discendenza, dissipò le manovre, senza risparmiare alcuno! Così sia pronunciato
e ripetuto questo nome sulla Terra! Quinto, che in futuro lo si trasmetta anche
come Sà.zu.zàh.rim: colui che ridusse in nulla tutti gli avversari e i ribelli,
al completo! Coui che reintegrò tutti gli dèi in fuga nelle loro sale di
cerimonia! Che esista per sempre questo suo appellativo! Sesto, che lo si
celebri ovunque come Sà.zu.zàh.gù.rim: colui che, personalmente, in un corpo a
corpo annientò tutti gli avversari! En.bi.lulu: è il Signore munifico per
natura! Il potente pstore degli dèi, che promosse le loro offerte, che fondò e
fece prosperare, sulla Terra, pascoli e acquazzoni, che creò i fiumi [29] e ne
distribuì l'acqua fertilizzatrice! Che lo si chiami anche En.bi.lulu.e.pa.dun:
il Signore della pianura e del fiume, il fontaniere dell'universo, il fondatore
dei solchi! Colui che fondò, in piena steppa, la santa agricoltura, che allineò
argini e canali e definì le linee delle arature! Terzo, che lo si celebri come
En.bi.lulu.gù.gal: il fontaniere dei corsi d'acqua divini, signore
dell'abbondanza, dell'opulenza e dei ricchi raccolti! Colui che istituì la
ricchezza e fece traboccare i beni dell'Ecumene, concesse il frumento e creò il
grano! Infine, come En.bi.lulu.hè.gàl: colui che accumula l'abbondanza per
tutte le popolazioni, fa piovere la prosperità sulla Terra e fa crescere
rigogliosa la verdura! Sir.sir: colui che ammucchiò montagne su Tiamat e che, a
mani armate, ne riportò come bottino il cadavere! Colui che sorveglia la Terra;
il vero pastore degli uomini! Colui la cui capigliatura non è che piantagioni,
campi coltivati, solchi! Colui che, nel suo corruccio, traversava e
riattraversava l'immensa Tiamat, passava e ripassava, come un ponte, il luogo
del duello con lei! Lo chiamarono anche Sir.sir.malah: e così sia per sempre,
Tiamat essendo per lui barca e per lui nocchiero! Gilim: l'ammucchiatore di
enormi mucchi nei granai, il creatore dei cereali e delle greggi, colui che
garantisce la semenza nel paese! Gilim.ma: il consolidatore del mutuo legame
tra gli dèi, il creatore del buon diritto, la briglia che frenò i malvagi,
inaugurando il buon ordine! A.gilim.ma: il posto in alto, che allontana
l'inondazione, tiene a bada la neve, che, consolidate le regioni superiori, ha
creato la terra sull'acqua! Zu.lum: colui che assegnò agli dèi le campagne e
che ne suddivide per loro il prodotto, distribusce ad essi porzioni ed offerte
e provvede alle sale da cerimonia! Il demiurgo dell'universo e colui che ne
dirige la marcia! Come dio purificatore del cielo e della terra, lo chiamarono
ancora Zu.lum.um.mu: colui che, per potenza, non ha eguali fra gli dèi!
Gis.numun.àb: il creatore di tutte le popolazioni, il fabbricatore dei
continenti: colui che, distrutti gli dèi di Tiamat, ha creato i popoli con
qualcosa di essi [30]! Lagal.àb.du.bùr: il Re che vanificò le manovre di Tiamat
e le strappò le armi; colui il cui regno è solidamente stabilito: nell'avvenire
come nel passato! Pa.gal.gu.enna: il Capo di tutti i Signori, il cui potere è
eccelso! Il più grande tra gli dèi, suoi fratelli, loro sovrano per tutti!
Lugal.dur.mah: il Re che costituì il legame tra gli dèi, il signore del sublime
legame, il più grande sul seggio reale, tra gli dèi il più maestoso!
A.rà.nunna: il consigliere di Ea; il creatore degli dèi, suoi padri; colui al
quale, per principio, nessun dio è comparabile! Dumu.du.kù, la cui dimora sacra
si rinnova nel 'santo monticello'! Il 'figlio del santo monticello', senza il
quale il 're della santa cappella' [31] non prende alcuna decisione!
Lugal.su.anna: il Re il cui potere è sublime tra gli dèi! Il Signore della
forza di Anu, ancora più in alto di Anshar! Ir.ug.ga che, dentro Tiamat, li ha
fatti tutti prigionieri! Che ha unito ogni sapere ad un'intelligenza infinita!
Ir.qin.gu, che fece Quingu prigioniero, durante il combattimento; che organizzò
le delegazioni del potere dell'universo e stabilì la sovranità! Kin.ma: il
governatore di tutti gli dèi, il loro consigliere, al cui nome tutti gli dèi
sono scossi dal timore, come sotto la tempesta! In qualità di E.siskur, in
maestà siederà nella casa delle preghiere e degli dèi, davanti a lui,
introdurranno doni, mentre egli riceverà i loro omaggi! Nessun altro oltre a
lui ha potuto creare tali meraviglie! I quattro gruppi delle Teste-nere [32]
sono sue creature: eccetto lui, nessun dio ne sa guidare l'esistenza! Gibil:
colui che assicurò la riuscita della guerra e, dopo il corpo a corpo con
Tiamat, si mise a creare meraviglie! Vasto è il suo intelletto, è capace,
intelligente e gli dèi, tra tutti, non giungono a comprenderne il cuore
insondabile! Addu sarà ancora un suo nome: come tale, che ricopra la faccia
intera del cielo! Che il suo boato benefico echeggi al di sopra della terra!
Evacui, con la pioggia, la sostanza delle nubi e che, quaggiù, fornisca il
sostentamento alle popolazioni! Asaru: colui che, conformemente al suo nome, ha
dato regole ai destini degli dèi e preso egli stesso in carico tutta
l'universalità dei popoli! Nebiru: è colui che controlla i flussi Cielo-Terra:
nulla accade in-alto i in-basso senza che venga da lui voluto [33]! Nebiru è la
sua stella che brilla nel cielo: vi occupa il polo e gli dèi la ammirano,
dicendo: "Egli che, instancabilmente, passa e ripassa all'interno di
Tiamat, che Nebiru sia il suo nome poichè ne domina l'interno [34]! A questo
titolo, determina le traiettorie delle stelle nel Cielo e pascola, come pecore,
tutti gli dèi stellari [35]! Possa abbattere Tiamat e affievolirne, estinguerne
il respiro: che, nel seguito della Storia, nel lungo declino dei giorni, ella
scompaia, senza che alcuno la trattenga e scompaia per sempre!" E giacchè
aveva creato il Cielo e fabbricato gli inferi, suo padre Enlil gli conferì, in più, il nome di
En.kur.kur! Tali sono le designazioni che gli Igigi enumerarono. Quando Ea le
ebbe intese, nel suo cuore esultò e disse: "Colui i cui padri hanno
glorificato le denominazioni, che il suo nome, per lui come per me, sia
ugualmente Ea! Che promuova, nella sua totalità, il complesso dei miei statuti
e che ponga in opera, lui stesso, l'universalità dei miei mandati!" Con
queste cinquanta denominazioni, i grandi dèi, conferendo cinquanta nomi a Marduk,
gli hanno attribuito personalità eccezionale! Che vengano tramandati e che gli
anziani gli espongano! Che il saggio e il sapiente ugualmente li meditino! Che
il padre li ripeta e li inculchi nei suoi bambini! Che il pastore del popolo ne
acquisisca l'intelligenza, perchè sia esente da ogni tiepido sentire verso
Marduk, l'Enlil degli dèi. Il suo reame prosperi e lui stesso, viva sano e
salvo! Eterna è la parola di Marduk, immutabile il suo ordine: nessuno degli
dèi può modificare ciò che esce dalla sua bocca! Se si ostina a scagliare uno
sguardo malevolo, nella sua foga, nessun dio può affrontarne il corruccio! Il
suo cuore è insondabile, immenso ne è lo spirito! Colpevoli e malvagi sono
innanzi a lui! Tale è la rivelazione che un Anziano, davanti al quale era stata
esposta, mise e fissò per iscritto, per insegnarla alla posterità! Le prodezze
di Marduk che creò gli dèi Igigi, che le si narri pronunciando il suo nome e
che si salmodi il canto di Marduk che, dopo aver abbattuto Tiamat, ricevette il
potere sovrano.»
Note
1^ Dal nome delle prime due parole di apertura del
poema.
2^ Il primo del Sistema Solare, in quanto Apsu indicava il Sole,
centrale e primo del nostro sistema stellare (che era indicato probabilmente
dal termine "cielo").
3^ Il riferimento alle canne è importante, in quanto
la prima colonia aliena di Enki sulla Terra fu ad Eridu, nei canneti paludosi della mesopotamia meridionale, di fronte al Golfo
Persico.
4^ Il fatto che Anshar e Kishar sono definiti superiori a Lahmu e Lahamu, conferma la traduzione di Zecharia Sitchin che indica in questo testo sumerico
che i pianeti Saturno e Giove sono più grandi di Marte e Venere.
5^ Nell'interpretazione "astronomica" di Zecharia Sitchin, Anu e Nudimmud erano pari ad Anshar in quanto Urano e Nettuno erano pianeti gassosi come Saturno.
6^ Nell'interpretazione "astronomica" di Zecharia Sitchin, i pianeti citati del Sistema Solare orbitavano vicino al pianeta Tiamat, modificandone l'orbita, ma senza riuscire a farla
uscire perennemente da essa e senza collidere con lei (vedi la Battaglia Celeste, testo sumerico sulla teoria dell'impatto gigante).
7^ Nell'interpretazione "astronomica" di Zecharia Sitchin, il fatto riportato che Apsu generò gli altri dèi indica che il Sole generò i
pianeti del Sistema
Solare (vedi la
creazione planetaria dal disco di accrescimento che si divide in stella
principale e pianeti).
8^ Continuando con la linea dell'interpretazione
astronomica, il rapporto Apsu-Mummu sembra la descrizione metaforica di un Sistema binario quale evidentemente era una volta
il Sole, degenerato poi in un sistema ad una sola stella (per fusione delle
due).
9^ Qui il testo sembra essere passato alla descrizione
della edificazione di Eridu, prima colonia aliena degli Anunnaki installata sulla Terra dal gruppo
di astronauti-coloni Enki, Ulmash, Ningirsig, Mushdammu, Guru, Engur, Enbilulu, Enursag, Kulla e Enkimdu (vedi livello XVI degli scavi di
Eridu).
10^ Qui il riferimento è doppio: sia alla figura
storica di Marduk figlio di Enki, sia al pianeta Marduk (o Nibiru o Pianeta X, patria degli Anunnaki).
11^ Nel senso astronomico può alludere alla
lunghissima orbita di Marduk-Nibiru rispetto a quella degli altri pianeti del Sistema Solare.
12^ Nel senso astronomico è forse un'allusione alle lune
di Marduk-Nibiru (chiamate i sette Venti) ed ai suoi anelli.
13^ Forse 4 delle 7 lune di Marduk-Nibiru provenivano da Urano (indicato da Anu nel testo).
14^ Qui si tratta evidentemente delle influenze
gravitazionali e del rischio collisione tra il pianeta Tiamat e 4 lune di Marduk-Nibiru.
15^ I pianeti del Sistema Solare primigenio, resi instabili da Tiamat e Marduk-Nibiru, si muovevano caoticamente attorno al Sole (Apsu),
senza seguire le usuali orbite ellittiche (il movimento caotico è assolutamente
possibile nel campo gravitazionale di un sistema stellare, soprattutto quando è
sconvolto dall'entrata di un corpo estraneo).
16^ Probabilmente i mostri intorno a Tiamat indicavano una fascia asteroidale che gli gravitava
attorno e che risultava pericolosa per tutti i pianeti vicini.
17^ Tiamat, essendo il pianeta progenitore
della Terra, prima della grande collisione, era considerata dagli uomini colei che aveva creato
tutto (il nostro mondo).
18^ Probabilmente la fascia di asteroidi-lune attorno
a Tiamat era formata da undici corpi
separati.
19^ Probabilmente la più grande delle lune di Tiamat era Quingu.
20^ Probabilmente qui si intende il campo
gravitazionale di Nibiru-Marduk, che era maggiore di quello di Tiamat (essendo un pianeta dalla massa maggiore).
21^ Vedi la Teoria dell'impatto gigante.
22^ Qui è il riferimento a Tiglatpileser III, in accadico Tukultī-Apil-Ešarra, e
il tempio Esarra citato probabilmente era l'Esagila, il tempio di Marduk di
Babilonia.
23^ Qui il testo dice che fu Marduk a definire le Vie celesti sulla Terra, simili alla
"raja" del '500 nelle Americhe, che divideva i possedimenti spagnoli
da quelli portoghesi.
24^ La neve.
25^ Qui probabilmente è indicata la ragione e l'inizio
della tradizione di sacrificare animali agli dèi, che erano il cibo degli Anunnaki, astronauti alieni di Nibiru, che avevano creato l'Homo
Sapiens Sapiens per
lavorare nelle loro miniere d'oro. Già che c'erano si erano fatti onorare come
dèi e si divertivano con banchetti nei loro templi, banchetti in cui si
mangiavano i doni del sottomesso Uomo primigenio.
26^ Cioè i Sumeri, per estensione tutti i terrestri.
27^ In questo passo sembrerebbe che il padre di Marduk
fosse stato Anu e non Enki; oppure il padre fu Enki ma fu Anu a decidere il
nome Marduk; oppure Anu è definito padre perchè della generazione di suo padre
Ea.
28^ In questo passo sembrerebbe che il padre di Marduk
fosse stato Anshar e non Enki; oppure il padre fu Enki ma fu Anshar a decidere
il nome Asalluhi; oppure Anshar è definito padre perchè della generazione di
suo padre Ea.
29^ Qui si allude ai lavori di bonifica (terrapieni,
canali, ecc.) che gli Anunnaki fecero in mesopotamia per permettere
l'agricoltura.
30^ Qui si allude al fatto che Adamu, il primo uomo, venne creato per mezzo del sacrificio
di un prigioniero alieno, di nome Kingu.
31^ Cioè Enki.
32^ I Sumeri, gli Egiziani, i popoli della Cultura dell'Indo e del sud africa (le colonie aliene della fazione di
Enlil nelle americhe sono successive).
33^ Nebiru è come Nibiru e ciò significa che Marduk era diventato Re di Nibiru (in-alto) e della Terra (in-basso): vedi i Sovrani di Nibiru. Questo perchè in un'orbita di
Nibiru, il pianeta era in dirittura di impatto con il pianeta Tiamat e Marduk fu l'unico tra gli Anunnaki che accettò di dirigere le
contromisure d'emergenza (come nel film Armageddon - Giudizio finale), ruolo che ricoprì con successo,
in cambio della reggenza.
34^ Con questo passo si intende che l'orbita di Nibiru
aveva (e tuttora ha) un perielio interno alla fascia dei pianeti terrestri (di
cui faceva parte Tiamat).
35^ Significa che nel Sistema Solare i pianeti (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sistemano le proprie orbite in relazione a quella
di Nibiru e quando quest'ultimo giunge dal suo afelio, ne
sconvolge tutte le orbite.
Ora anche in versione rock: https://www.youtube.com/watch?v=DKa2j2ce9Ug&list=PLWShVQWjWFzhstR4JM5b85xA75t5NLRGR
RispondiElimina